vediamo perci\u00f2 di ricavare le informazioni pi\u00f9 utili e interessanti. <\/strong><\/p>\nIl primo elemento da considerare \u00e8 che il numero di occupati cresce e cresce il numero di ore lavorate<\/strong>. Il numero di nuovi occupati tra il 2013 e il 2016 \u00e8 di 916 mila posizioni in pi\u00f9<\/strong>. Cio\u00e8 la ripresa economica sta producendo risultati anche in termini occupazionali. Un po\u2019 tutti i settori contribuiscono: l\u2019industria, i servizi (in modo pi\u00f9 significativo), l\u2019agricoltura. Resta in crisi la pubblica amministrazione che subisce il blocco delle assunzioni e i lavori autonomi, che diminuiscono. \u00c8 in sempre maggior diminuzione il lavoro nel settore in crisi da anni dell\u2019edilizia.<\/p>\nIl lavoro giovanile, l\u2019industria, i servizi<\/strong><\/h3>\n![\"Lavoro](\"https:\/\/www.accueil.it\/wp-content\/uploads\/2018\/05\/lavoro-squadra-accueil-300x200.jpg\")
Un settore che era stato particolarmente penalizzato dalla crisi \u00e8 stato quello del lavoro giovanile e anche qui vediamo dei miglioramenti,<\/strong> anche se non soddisfacenti: negli ultimi due anni, il tasso di occupazione delle persone tra 15-34enni cresce \u00a0nel 2015 (+0,)\u00a0 e nel 2016 e (+0,7 punti.<\/p>\nMa quali tipologie di lavoro crescono? Crescono i dipendenti<\/strong>,\u00a0 sia quelli a tempo indeterminato che quelli a termine, e questi pi\u00f9 degli altri. Questo insieme di dati ci indica che le imprese hanno iniziato a assumere di nuovo<\/strong>, che c\u2019\u00e8 pi\u00f9 lavoro anche per numero di ore lavorate, che le imprese spesso assumono a tempo determinato, ma poi trasformano il contratto in tempo indeterminato. Tra il 2012 e il 2016 vi \u00e8 stato coinvolto un numero crescente di lavoratori: da 1,5 a 1,8 milioni di lavoratori.<\/p>\nCrescono anche i lavori a termine<\/strong>, fatti da due componenti: i cosiddetti lavoretti, cio\u00e8 lavori molto saltuari e privi di continuit\u00e0 e i contratti di occupazione a tempo determinato. Sono scomparsi, dopo l\u2019approvazione del jobs act, i contratti di collaborazione, che erano quasi sempre una forma mascherata di impiego mal pagato e specialmente, mal regolato.<\/p>\nDunque cresce il numero di occupati, scende la percentuale di disoccupazione<\/strong> (\u00e8 all\u201911, 2 % nel secondo trimestre del 2017 e tende al miglioramento). Sale il tasso di occupazione che \u00e8 vicino ai massimi del 2008 e cio\u00e8 arriva al 57,8%. Questo \u00e8 un dato importante, perch\u00e9 l\u2019indice di disoccupazione riguarda chi cerca lavoro, e cio\u00e8 solo quelle persone che hanno ancora speranza di lavorare. In periodi di crisi crescono gli scoraggiati, che escono completamente dal mercato del lavoro e non vengono conteggiati. Invece il tasso di occupazione crescente indica che ci sono molte persone, sulla popolazione in et\u00e0 da lavoro, che effettivamente lavorano.<\/p>\nLavoro a termine e lavoro precario<\/strong><\/h3>\nIn conclusione, ci sono pi\u00f9 opportunit\u00e0<\/strong>. Molte di queste opportunit\u00e0 sono a tempo determinato, ma non bisogna fare come fa qualcuno, che parla di lavoro precario (e comunque, i lavori a tempo indeterminato sono molti di pi\u00f9). Dietro il lavoro a tempo determinato c\u2019\u00e8 spesso il tipo di lavoro offerto<\/strong> (ad esempio nel turismo, che \u00e8 stagionale), qualche volta c\u2019\u00e8 \u00a0la volont\u00e0 del lavoratore di fare un\u2019attivit\u00e0 a termine, e altre volte c\u2019\u00e8 la disponibilit\u00e0 delle imprese di trasformare per quelli a pi\u00f9 alto potenziale il lavoro a tempo indeterminato<\/strong>. Certo, un mercato pi\u00f9 flessibile, richiede anche lavoro flessibile, ma questa \u00e8 una tendenza\u00a0 che va compresa e misurata in relazione alle maggiori opportunit\u00e0 complessive. Non tutti i lavori crescono, quelli a contatto con la tecnologia e con i servizi pi\u00f9 degli altri. Quindi motivi per essere \u2013 cautamente \u2013 ottimisti ci sono. Se la ripresa economica continuer\u00e0, si aprono maggiori spazi per tutti. <\/strong><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"Il mercato del lavoro \u00e8 in crescita nei contratti a tempo indeterminato e per i lavori a termine, specialmente per i contratti a tempo determinato. Diamo uno sguardo insieme alle ultime statistiche Istat.<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":2631,"comment_status":"closed","ping_status":"closed","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[15],"tags":[],"_links":{"self":[{"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2629"}],"collection":[{"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts"}],"about":[{"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/types\/post"}],"author":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/users\/1"}],"replies":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/comments?post=2629"}],"version-history":[{"count":2,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2629\/revisions"}],"predecessor-version":[{"id":2634,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/posts\/2629\/revisions\/2634"}],"wp:featuredmedia":[{"embeddable":true,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/media\/2631"}],"wp:attachment":[{"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/media?parent=2629"}],"wp:term":[{"taxonomy":"category","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/categories?post=2629"},{"taxonomy":"post_tag","embeddable":true,"href":"https:\/\/www.accueil.it\/wp-json\/wp\/v2\/tags?post=2629"}],"curies":[{"name":"wp","href":"https:\/\/api.w.org\/{rel}","templated":true}]}}