Saper comunicare è un dono che non tutti hanno, ma imparare a comunicare si può. C’è chi ha naturalmente l’abilità a entrare in sintonia con gli altri, sa affascinare gli interlocutori, sa spiegarsi con efficacia.
Comunicare: dono o apprendimento?
La comunicazione anche sul luogo di lavoro è diventata una componente/chiave di competenza e quindi tutti, chi è naturalmente disposto e chi lo è meno, devono imparare a comunicare.
La comunicazione è un processo complesso, è un’abilità caratteristica della specie umana ed è quella che ci contraddistingue in modo specifico da tutte le altre specie animali. Tutti gli animali comunicano, solo l’homo sapiens ha la raffinatezza e la complessità di una comunicazione ricca e efficace. Quali sono gli elementi/base della comunicazione? Tradizionalmente se ne evidenziano tre: la parte di contenuto, quella di organizzazione, quella di relazione. Vediamo, brevemente di analizzarle, sapendo che ogni comunicazione nasconde una serie di errori che si possono commettere e che vanno evitati.
I contenuti e l’organizzazione della comunicazione
La comunicazione è trasmissione di un contenuto e ognuno dovrebbe imparare a trasmettere il contenuto senza ambiguità e senza gergalismi. È ovvio che per farlo bisogna saper governare la conoscenza della lingua, ma bisogna specialmente saper comprendere l’interlocutore e parlare in modo adeguato alle sue capacità. Quante volte un venditore, un tecnico, un impiegato allo sportello non sono capaci di spiegare quello che vorremmo sapere! La prima condizione del buon comunicatore è mettersi nei panni dell’interlocutore, capire chi ci sta di fronte.
Anche la parte strutturale della comunicazione – il modo in cui organizziamo le cose che diciamo – deve essere ben tarato e costruito per l’efficacia della comunicazione. Pensiamo ad esempio al mezzo di comunicazione che usiamo: se parliamo a telefono la nostra comunicazione dovrà essere più ricca di emozioni, dobbiamo saper usare bene il tono di voce, dobbiamo gesticolare, dobbiamo sorridere, perché mancando la componente visiva della comunicazione faccia a faccia dobbiamo usare bene tutti gli elementi che rafforzino la nostra comunicazione.
La comunicazione relazionale
Siamo passati così a parlare della terza componente, la parte relazionale della comunicazione, quella che definisce la componente emotiva. È sbagliato dire che questa è la parte più importante della comunicazione, tutte le parti sono importanti, ma è quella che ci aiuta a decifrare bene il senso vero della comunicazione: un sorriso, un tono di voce, un atteggiamento fisico ci consentono di capire se chi ci sta parlando è convinto o meno di quello che dice, parla seriamente o scherza, è determinato o scoraggiato. Quindi usare bene la parte relazionale nella comunicazione – quello che fanno gli attori ad esempio – è strada per il successo comunicativo. Se vogliamo farci capire, se vogliamo essere convincenti, dobbiamo costruire una buona relazione con l’interlocutore. E anche questo si impara: imparare a comunicare è condizione di successo nel lavoro.