Pierpaola Di Stefano, team leader e formatrice presso Accueil nella sede di Aci Sant’Antonio ci racconta del suo percorso in azienda e di come questo abbia inciso su di lei oltre che professionalmente anche umanamente.
Raccontami della tua esperienza in Accueil. Quando hai cominciato? Qual è stato il tuo percorso all’interno dell’azienda?
Ho cominciato nel 2015 come operatrice e fin da subito, anche con grandi sacrifici, lavorando tanto e bene. Mi sono impegnata per raggiungere gli step successivi: operatore senior prima, fino ad arrivare al ruolo di coach (affiancando il mio team leader) e dopo circa tre mesi sono diventata a mia volta team leader.
Ho sempre e solo lavorato sul progetto Eni il che mi ha permesso di dedicarmi, di diventare competente e di crescere con regolarità.
Ad oggi nella mia sede di Aci Sant’Antonio mi occupo anche dell’inventario (materiale di cancelleria, ecc.) e sono formatrice, ruolo che mi da grande soddisfazione perché è un attestato di stima da parte dell’azienda. Questo mi consente di essere il primo volto che gli operatori ancora da inserire nell’organico vedono e di lasciare su loro una prima impronta.
Qual è stato il ruolo dei tuoi responsabili? In che modo ti hanno aiutata?
Hanno sempre avuto un ruolo determinante. Da operatrice e coach il mio team leader Giuseppe Di Blasi (per il quale ho un’enorme riconoscenza, ciò che mi ha trasmesso e l’aver sempre creduto in me sono il motivo per il quale oggi sono quel che sono professionalmente e non solo) e da team leader il mio project manager Massimiliano Romeo (che mi impegno costantemente a non deludere mai visto che a lui devo l’enorme gratitudine della grande fiducia in me riposta) mi hanno insegnato, essendo io per indole una persona molto riservata e riflessiva, a rapportarmi col cliente per la vendita ed a rapportarmi in sala con gli operatori.
Proprio la gestione di un team è qualcosa di molto più complesso di quanto possa sembrare apparentemente: ognuno di loro ha una personalità diversa, un modo diverso di affrontare le difficoltà ed un potenziale diverso e sta a me saperne tirare fuori il meglio. C’è da usare un po’ di psicologia per così dire ed osservando il mio team imparo a conoscerlo e loro a conoscere me.
Ormai so come affrontare gli eventuali momenti di crisi senza essere particolarmente vocale ma ricorrendo ad interventi pratici e mirati se necessario o a volte anche solo con uno sguardo.
In che modo le tue precedenti esperienze lavorative (se ne hai avute) e non ti sono state utili in Accueil?
Ho lavorato come commercialista e segretaria per un’azienda che purtroppo è fallita ed anche come maestra d’asilo. Inoltre sono mamma e tutto sommato credo che quel che era parte del mio bagaglio, e che ho portato con me qui, sia la pazienza, cosa che nella gestione di una sala è fondamentale. Come maestra e come madre soprattutto ho un ruolo importante di riferimento e ne sento la responsabilità. Come si dice che i figli sono lo specchio dei loro genitori così gli operatori sono lo specchio del loro team leader.
Professionalmente parlando hai un sogno nel cassetto? E se sì, che cosa dell’esperienza in Accueil porteresti con te, in che modo credi ti abbia arricchita?
Un vero e proprio sogno no. Mi sarebbe piaciuto fare l’avvocato ma non rimpiango nulla e ritengo la mia attuale esperienza appagante. Quello che porterei con me dall’esperienza in azienda è l’aspetto umano. Sono entrata come una persona che affrontava le cose o in modo diretto o tenendo tutto dentro. Qui sono uscita dal guscio, ho imparato ad essere più comunicativa e diplomatica e di questo sono molto grata alle persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare.
Riesci a conciliare bene il tuo lavoro con il tuo ruolo di mamma?
Sono una persona a cui piace avere tutto sotto controllo per cui mi so organizzare bene e l’azienda con i suoi orari, nonostante rivesta anche il ruolo di referente di sede per l’inventario e formatrice, non mi crea difficoltà. Anzi, mi è sempre saputa venire incontro nei momenti in cui ne ho avuto bisogno. Mio figlio è la mia priorità ma non ho mai dovuto in alcun modo trascurare il mio lavoro.
Il tuo ruolo principale è quello di team leader, vuoi dirci qualcosa in più su quello di referente di sede per l’inventario e su quello di formatrice?
Per quanto riguarda l’inventario si tratta di ricevere, ogni 15 giorni/ogni mese, una scheda contenente una lista dei beni della sede col relativo numero di inventario e verificare che si trovi esattamente nel posto in cui è indicato. L’attività non è difficile perché sono supportata da un Software sviluppato ad-hoc dalla nostra azienda che rende le verifiche più semplici.
Come formatrice ho avuto da parte di Massimiliano grande fiducia e mi sento onorata di rivestire tale ruolo. Da circa un anno formo i ragazzi che vogliono iniziare questo percorso con noi, una settimana in cui spiego che cos’è l’azienda, i nostri strumenti di vendita, che prodotto andiamo a vendere.
Facciamo simulazioni ed è lì che comincio a distinguere il candidato che magari ha già avuto esperienza nel settore o che magari è già portato in modo innato e chi è invece da costruire dalle fondamenta.
Mi gratifica riuscire a mettere tutti indistintamente nelle condizioni di cominciare il loro percorso con la mentalità del “volere è potere” e non nascondo che spesso a fine formazione i ragazzi mi dicano “spero di capitare nel tuo team” che è il migliore dei riconoscimenti.