Patrizia Picilli, team leader del progetto Engie, ci racconta come, in alcuni casi, rientrare a casa dopo il lavoro ti possa rendere felice quanto andarci.
Ciao Patrizia. Prima di approdare in Accueil, quali sono state le tue esperienze lavorative?
Accueil non è stato il primo call center in cui ho lavorato. In dieci anni ho collaborato con ben quattro realtà simili. Mi occupavo principalmente di gestire le sale e i gli operatori. Inoltre ho lavorato come progettista CAD 3D presso alcuni studi tecnici.
Che ricordo hai del giorno in cui hai saputo che Accueil aveva aperto una sede a Potenza?
Ero già a conoscenza della notizia perché all’epoca mi occupavo della formazione per un call center che aveva sede a Tirana, in Albania. Accueil era presente in città già da anni, e tra le persone del settore era iniziata a circolare la voce che l’azienda avrebbe inaugurato una sede a Potenza. Così ho iniziato a controllare spesso il loro sito ufficiale, finché un giorno ho potuto verificare che la notizia di cui si vociferava si era trasformata in realtà e ho immediatamente inviato il mio CV.
Qual è stata la motivazione che ti ha spinto a cambiare azienda?
Anzitutto le aziende con le quali avevo collaborato fino a quel momento non avevano la stessa solidità di Accueil, che vantava già molte sedi in Italia e all’estero. Tutte realtà che, una volta avviate, sono cresciute. In più, ad Accueil si affidano molti Clienti e, dunque, le commesse sono numerose. Questo mi ha fatto pensare che, anche se una di queste si conclude, il lavoro di per sé non cessa mai. Al contrario delle aziende con cui avevo avuto a fare, che potevano contare al massimo su due commesse. Da subito qui ho avuto l’impressione di aver trovato quello che mi aspettavo. Accueil era preceduta dalla sua fama, tutti ne parlavano come di una realtà in forte crescita e, soprattutto, puntuale nei pagamenti.
Che ricordo hai dei tuoi primi giorni di lavoro e qual è stata la figura professionale alla quale hai fatto riferimento?
Roberto Panzera è stata la prima persona che ho conosciuto, con la quale ho fatto il colloquio oltre ad essere tuttora il Project Manager della commessa di cui mi occupo: Engie. Roberto mi ha seguita passo passo, rappresentando per me un solido punto di riferimento umano e professionale. Qui ho avuto da subito la percezione che non si trattasse di un lavoretto part-time, cosa che accomunava gli altri call center in cui ho lavorato, ma di una professione solida che richiede ritmi, tempi e impegno costante per raggiungere risultati concreti. Mi sono accorta che era questo ciò a cui ambivo, mentre altri colleghi con i quali avevo già incrociato la vita lavorativa in altre aziende del settore hanno invece mollato lungo la strada, perché probabilmente credevano che si trattasse, come dicevo prima, di un lavoretto a tempo perso.
Ritieni di avere un’attitudine innata verso la vendita o è una qualità che hai maturato con l’esperienza?
Il senso della vendita è sempre stato nel mio DNA, provenendo proprio da una famiglia di commercianti agricoli. Mi è sempre piaciuto relazionarmi con le persone, cosa che mi ha portata in passato a frequentare un corso di comunicazione. Poi, sicuramente, gli anni d’esperienza migliorano la padronanza della vendita, e la conferma è stata data dalla crescita che ho avuto qui in azienda. Ho iniziato come tutti, ricoprendo il ruolo di consulente e, dopo otto mesi, sono diventata coach. Due mesi dopo, mi è stato affidato un team tutto mio. Ho sempre avuto il desiderio bruciante di produrre, di portare risultati a casa.
Attualmente, oltre a gestire la sala sul progetto Engie, mi occupo anche dell’aspetto formativo: accolgo e aiuto i ragazzi che muovono i primi passi in questo ambiente.
Arrivati a questo punto della tua carriera, che progetti hai per il futuro?
Sicuramente di fare una trasferta. Del resto questa è la filosofia che si respira in Accueil, cioè quella di spaziare, mettersi in gioco in nuove realtà dove portare il proprio bagaglio formativo e offrirlo agli altri in un senso di crescita reciproca. Detto questo mi sento di consigliare davvero a tutti la nostra azienda, perché offre la garanzia di una professione solida che ripaga e permette di crescere. Hai a disposizione un ufficio, colleghi e responsabili completamente dediti al lavoro che difficilmente puoi non appassionarti. Proprio la passione è la chiave di tutto. Quando si ha passione questa arriva anche al cliente dall’altra parte della cornetta. Così si acquisisce credibilità e si trasmette fiducia. E poi, naturalmente, è fondamentale la preparazione. Se si è preparati, allora anche la più scettica delle chiamate può trasformarsi in un contratto.
Adoro le sfide e voglio sempre superarmi. Noi siamo contemporaneamente nemici e alleati di noi stessi, per cui sentiamo il bisogno costante di superarci, di metterci in gioco. Proprio questa è la sfida: non nei confronti degli altri ma di noi stessi.