Carmen Sigillò ci racconta del suo percorso in azienda e della sua “vocazione” per il ruolo fondamentale che ricopre con devozione all’interno di un team più che collaudato.
Ciao Carmen, parlaci del tuo percorso in azienda.
Ho 34 anni e sono nata e cresciuta a Sant’Anna di Laureana di Borrello, una cittadina della provincia di Reggio Calabria. Sono la più grande di tre fratelli e fin da piccola ho iniziato a dare il mio contributo in famiglia.
Mentre mi impegnavo a terminare gli studi di perito informatico, lavoravo come sarta e, appena mi era possibile, aiutavo la mia famiglia impegnata nel settore agricolo.
Nel 2010 ho ricevuto una telefonata in cui mi convocavano per il colloquio presso la sede Accueil di Gioia Tauro.
Una volta superata la fase di selezione, ho deciso di mettermi in gioco e scoprire cosa questo nuovo mondo potesse riservarmi. Mi sono ritrovata ad essere una vera e propria consulente telefonica a tutti gli effetti e dopo poco tempo a ricoprire il ruolo di coach.
Successivamente la mia vita lavorativa ha preso una strada diversa in un altro tipo di settore portandomi lontano dall’azienda. Trascorso qualche anno e conclusa l’attività a cui mi ero dedicata, ho capito una cosa: si torna sempre dove si è stati bene. E per me quel posto era, ed è tutt’ora, la grande famiglia Accueil.
Così nel 2016 mi sono ricandidata e sono ripartita ancora più carica di prima e ad oggi ricopro nuovamente il ruolo di coach lavorando per il progetto Vodafone CVM.
Cos’hai trovato al tuo rientro?
Al mio rientro ho trovato una spalla su cui poter contare, la mia responsabile Rita Scullari che ha fatto in modo che gli altri mi vedessero come un punto di riferimento. E la nostra guida, il nostro Project Manager Carmelo Versace che ancora una volta ha riposto in me tanta fiducia riassegnandomi il ruolo che avevo lasciato quando mi sono allontanata dall’azienda.
Cosa significa essere Coach per te?
Ricoprire il ruolo di Coach è stato da sempre un motivo valido per svolgere al meglio il mio lavoro: aiutare chi si affaccia a questa attività, dai giovani inesperti a chi ha voglia di riscattarsi, è una grande gratificazione e soddisfazione.
Prendere le cuffie e portare a conclusione un contratto mi riesce bene e riesco anche ad insegnare bene il mestiere della vendita. Essere coach mi ha permesso di rafforzare il rapporto con il mio team. Mi piace essere presente per tutti: dalla gestione delle chiamate all’ascolto, dalla lavorazione al sostegno morale.
Raggiungere degli obiettivi individuali dà delle soddisfazioni certo, però essere coach, lavorare per la propria squadra e soprattutto con la propria squadra è una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato.
Sogni di avere un tuo team?
Faccio questo lavoro da anni e nel mio percorso ho imparato ad essere una brava consulente e soprattutto una Coach. Mi ritengo un supporto per coloro che credono di non essere in grado di fare questo tipo di lavoro. Amo trasmettere agli altri la voglia di vendere, di mirare al traguardo, la vittoria finale è ciò che più mi rende orgogliosa.
Mi piacerebbe avere un team tutto mio anche se non nascondo che con Rita ho spesso avuto modo di mettermi in gioco: mi sono ritrovata in alcune occasioni a doverla sostituire e non è stato semplice, perché so quanto lavoro c’è dietro per riuscire a mantenere una squadra compatta in cui regna il buon umore e la sana competizione.
Se un giorno mi diranno ora tocca a te, sarò lì pronta con il sorriso ad accogliere la mia squadra, perché so che non sarò sola in quel percorso ma ci sarà sempre una persona amica su cui poter contare, Rita.
Cosa speri per il tuo futuro in azienda?
Come si dice il futuro è sempre incerto e far parte di un team consolidato ed affiatato è una delle poche fortune che ho avuto nella vita. Confido nella possibilità di poter continuare a crescere personalmente e professionalmente e continuare a stare accanto a chi ha creduto in me.
È bello crescere, è bello sperare di diventare qualcuno nella vita. È anche bello ricordarsi da dove si è partiti e guardare sempre in avanti. Se oggi sono una persona e soprattutto una coach su cui poter contare è perché qualcuno in Accueil ha visto in me un potenziale che forse neppure io sapevo di avere e di questo sarò sempre grata.