Debora Dell’Erba, operatrice presso Accueil nella sede di Potenza, ci racconta di come la sua esperienza nel call center sia stata e sia un’importante tappa del suo cammino, mentre insegue il suo sogno di lavorare in ambito militare.
Raccontami di te, dei tuoi studi e delle tue esperienze lavorative e di come tu sia arrivata qui in Accueil.
Sono nata a Roma da papà pugliese e mamma romana, ho studiato a L’Aquila scienze dell’investigazione e contemporaneamente ho fatto due anni di militare (l’esperienza più bella della mia vita) inseguendo il mio sogno di entrare nell’Arma dei Carabinieri.
Ho avuto da subito le idee chiare su cosa voler fare nella vita. Già dai miei 18 anni, l’età del “tutto è possibile”, ho cominciato a fare concorsi nelle forze armate.
Purtroppo ad oggi, a causa di problemi di salute e di mancanza di “santi in paradiso” il mio sogno è rimasto tale ma resto fiduciosa: voglio mettere a frutto i miei tanto sudati studi e la mia esperienza nell’Esercito.
Nel frattempo ho fatto i lavori più disparati (nel post terremoto anche per gli aquilani trovare lavoro era complicato). Successivamente, per questioni economiche, sono rientrata qui a Potenza dove avevo vissuto fino agli anni del liceo. Su Facebook vidi l’annuncio di Accueil (avevo già lavorato in altri call center) ed eccomi qui.
Le tue esperienze precedenti nel settore com’erano andate? Con quale spirito hai affrontato quest’ennesima sfida?
Ero molto scettica! Negli altri call center in cui ho lavorato ho trovato dei responsabili che ti mettevano addosso una pressione tale, con metodi talmente duri e pesanti, che neanche nei momenti peggiori sotto le armi ho avuto il dispiacere di sperimentare.
Qui, fortunatamente, mi sono dovuta ricredere già dalla formazione sul progetto Fastweb: Antonino Martino, nel ruolo di formatore, si è rivelata una persona preparata e gioviale come poche.
Di certo devo moltissimo al mio primo Team Leader, Alessandro Belmonte, col quale fin da subito c’è stata un’ottima intesa. Paziente ed affabile, mi ha dato una fondamentale iniezione di fiducia che dopo una partenza incerta mi ha consentito di certificarmi in sole due settimane. Fu una bella soddisfazione.
Quindi i brutti ricordi nell’ambito call center sono rimasti tali? Non hai avuto particolari momenti di difficoltà qui da noi?
In realtà sì. Il bel rapporto, umano e professionale, con Alessandro, soprattutto dopo quello pessimo avuto con i responsabili negli altri call center, mi ha messa in crisi quando lui cambiò sede (trasferito a Pontecagnano lo scorso Aprile). Un momentaneo senso di abbandono e smarrimento misto ad un calo di rendimento mi portò a pensare di mollare ma un colloquio col Project Manager Fabio Perciante ed il tempo di affiatarmi con il mio nuovo Team Leader Rosario Paletta, di cui sono contentissima, mi hanno fatto capire che fu sciocco anche solo pensarci.
Dalle tue parole emerge una persona molto più sensibile di quello che ci si aspetterebbe da un militare. Trovi similitudini tra quel mondo e questo?
Il militare è davvero un mondo a sé. Potrei dirti del lavoro di squadra, è vero, ma come soldato questo può significare la tua vita, quella di chi ti sta accanto o di chi cerchi di proteggere.
Qui fortunatamente è più come in una famiglia, devi mettere insieme teste diverse con le quali puoi andare più o meno d’accordo purché alla fine si remi sereni verso un bene personale (gli obiettivi da operatore singolo) che diventa poi quello comune (bonus di squadra ecc). Ecco, in entrambi i casi il bene di ognuno diventa il bene di tutti.
Cosa hai portato della tua esperienza nell’esercito e dei tuoi studi qui da noi e cosa porterai con te nella tua carriera futura?
I miei studi in psicologia mi sono di certo stati utili. Dall’altra parte del telefono hai pur sempre una persona ed anche quella più diffidente ha una corda che se toccata nel modo giusto ti permetterà di aprire quel canale di comunicazione che per noi venditori è vitale. Quanto alla mia carriera futura ci tengo innanzitutto a dire che qui mi trovo bene e che vedere come, con merito ed impegno, sia possibile crescere è semplicemente spettacolare. Certo, spero di mettere a frutto i miei studi ed avvicinarmi al mio sogno il più possibile (diventando perito balistico o grafologo ad esempio) ma qui ho imparato ad essere paziente ed a comunicare e di questo, dovunque mi porterà la mia strada, farò sempre tesoro.