Emanuela Lo Polito, operatrice presso Accueil nella sede di Rende, ci racconta della sua esperienza in azienda e di come, entrata quasi per scherzo e sentendosi in principio inadeguata, si senta ora realizzata e parte di una squadra dentro e fuori dal lavoro.
Raccontami del tuo ingresso in Accueil. Come ci sei arrivata? Quali gli scogli in cui ti sei imbattuta e come li hai superati?
Ho cominciato quasi per scherzo due anni fa, una di quelle tante candidature che mandi e di cui poi ti dimentichi.
Fui ricontattata per il mio colloquio in estate. Inizialmente il periodo prossimo alle vacanze più la mia sbadataggine mi fecero pensare addirittura ad uno scherzo e risposi quasi con sufficienza. Poi, però, la seconda chiamata da parte di Risorse Umane e la loro professionalità mi fecero capire che era un’opportunità da valutare seriamente.
Sin dalla formazione ho potuto apprezzare l’aria che si respirava in azienda, un senso di comunità che nelle mie esperienze lavorative precedenti non ho trovato. Non si avvertiva la distanza tra responsabile ed operatore. Professionalmente i ruoli vengono rispettati come è giusto che sia ma, umanamente, mi sono subito sentita a casa, supportata e seguita con attenzione e tatto. Il mio gruppo in particolare è un gruppo in cui ci si confronta, ci si aiuta, si pensa prima agli obiettivi comuni e poi a quelli individuali e questo mi piace perché in due anni ho lavorato sempre con serenità.
All’inizio per la certificazione ho tribolato. Venivo continuamente affiancata e seguita ma la pressione che da sola mi mettevo addosso, vedendo gli altri che raggiungevano l’obiettivo, stava diventando frustrazione e demotivazione, mi dicevo “Non ce la farò mai”. Parlare di fronte a tanti colleghi capaci mi faceva sentire in soggezione e mi inibiva. Mi sentivo come ci si sente nel percorrere per la prima volta ogni strada, tutto è nuovo ed in qualche modo intimorisce. Ma è stato un momento, il fondamentale supporto della mia Project Manager Antonella e della mia Team Leader Stefania mi ha messo sulla via giusta per riuscire. La strada, una volta percorsa tante volte, era improvvisamente diventata familiare.
Parlami delle tue responsabili. Come ti hanno aiutata? In cosa sei stata colpita ed ispirata da loro?
Della mia Team Leader Stefania Messina mi ha colpito l’entusiasmo, la capacità di interagire col cliente e mai demordere. In una telefonata in cui il cliente si rifiutava di fornire i propri dati, “Dunque Signor Non-mi-chiamo…”, con una battuta scherzosa riuscì a far breccia nella diffidenza del cliente e persino a concludere la vendita. Trova il modo di rendere fertile anche il terreno più arido. Coinvolge e sprona noi operatori sempre nel modo più giusto. Straordinaria!
Della mia Project Manager Antonella Monardo mi colpisce la sua grandissima professionalità e correttezza. Una persona che puoi sinceramente chiamare amica fuori dal lavoro ma che mai farà differenze per questo nel lavoro. Un esempio di integrità e correttezza che è un saldo punto di riferimento per tutti noi. Se ho un problema so di poter andare da lei. L’azienda con lei ha fatto una scelta che più giusta non si può. Impagabile!
Cosa dalle tue precedenti esperienze lavorative hai portato in Accueil?
Ho lavorato per 9 anni come responsabile alle vendite in un negozio di corredi e per 9 in una boutique (vendita di abbigliamento e profumeria) così, in Accueil, ho portato la mia capacità di venditrice al pubblico. Certo, prima avevo la presenza fisica mia e dell’articolo che vendevo mentre da operatrice di call center avevo solo la mia voce. Ho così imparato ad essere versatile, camaleontica ed un po’ psicologa dovendo capire da subito che tipo di interlocutore avessi dall’altro capo del telefono. Più alla mano con il cliente anziano e più professionale con il cliente preparato. Il dinamismo di questo lavoro è il più grande stimolo per me.
Quindi ti senti appagata? Non vorresti fare altro nella tua vita?
Mi piace lavorare col pubblico e mi piace evolvermi e queste possibilità in Accueil le sto avendo. Mi piacerebbe magari crescere all’interno dell’organico se me ne verrà data l’opportunità e la fiducia. Lavorerò sempre sodo per guadagnarmele ma sì, mi sento appagata, e come disse Confucio: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua”.
Come concili gli impegni familiari col tuo lavoro?
Gli impegni con le mie figlie dobbiamo gestirli io e mio marito non avendo più i genitori.
Fortunatamente l’azienda è molto flessibile, viene incontro alle mie esigenze e di questo sono estremamente grata e per questo il mio impegno è ancora maggiore.
Ti racconto un episodio in particolare, per farti capire quanto l’azienda sappia esserti vicina. C’era necessità di riunirsi in ufficio nel pomeriggio per fare formazione ed io dovetti portare la bambina piccola con me. Stefania ed Antonella la misero subito a suo agio dandogli posto sulla scrivania con carta e colori e lei ne fu talmente contenta che tempo dopo incontrandole chiese “Quando torniamo a fare formazione?”
Quindi ti senti quasi come all’interno di una famiglia?
“Famiglia” è un termine abusato quindi non lo userò. Quello che però posso dirti è che, quando mi capitò di dovermi assentare da lavoro per sottopormi ad un intervento, ho sentito la vicinanza di tutti i miei colleghi, dei miei responsabili e dei vertici. Mi hanno cercata, mi sono venuti a trovare e tutto il senso di squadra che trovo piacevolmente ogni giorno in ufficio l’ho trovato anche fuori. Non mi hanno fatta sentire solo un numero ma una persona importante ed apprezzata, parte di una vera squadra sia dentro che fuori il lavoro.