Giuseppe Musicò, membro staff Back office presso Accueil nella sede di Reggio Calabria, ci racconta di come, dopo aver cominciato a lavorare solo per contribuire al pagamento dei suoi studi, si sia invece realizzato sia professionalmente che affettivamente.
Dimmi di te, delle tue esperienze nello studio e nel lavoro e di come tu sia arrivato in Accueil.
Dopo il diploma mi sono iscritto alla facoltà di chimica e tecnologie farmaceutiche a Messina.
Quella nel call center è stata la mia prima esperienza lavorativa. Inizialmente sarebbe dovuta essere solo un modo per contribuire alle spese dei miei studi ma dopo poco più di un anno da operatore sono riuscito a distinguermi ed a crescere all’interno dell’azienda.
Da lì in avanti ho deciso di non proseguire con l’università e mi sono concentrato e dedicato con entusiasmo al lavoro che stava inaspettatamente diventando qualcosa di grande.
In che modo ti sei distinto? Eri così bravo da operatore?
In realtà non è stata la mia bravura da operatore in senso stretto a farmi notare, anzi. Probabilmente come venditore non avevo quella sana aggressività che tanto può servire ma sono una persona precisa, meticolosa, puntuale, paziente, che impara in fretta e che si impegna. Questo insieme alle mie conoscenze informatiche ha fatto si che emergessi e che fossi chiamato come membro dello staff Back office/controllo qualità. Il tutto, per fortunata coincidenza, proprio nei giorni in cui avevo deciso di tornare esclusivamente agli studi e di appendere le cuffie al chiodo.
Quindi ti senti appagato? Hai trovato quello che cercavi qui in azienda e nel tuo ruolo in particolare?
Sono contento ma mai appagato. Dai miei precedenti Team Leader e responsabili (Massimiliano Romeo, Cristina Marrara, Katia Nostro ed adesso Francesco Trunfio) ho imparato tanto ed anche grazie a loro oggi ho la consapevolezza di essere un professionista preparato nel settore, capace di gestire e coordinare un gruppo di persone.
So per esperienza che in questa azienda impegnandosi si cresce e per questo posso ambire anche a ruoli di maggiore responsabilità.
Per rispondere alla tua domanda sì, ho trovato quel che cercavo ed anche di più: ho incontrato l’Amore della mia vita, la persona che oggi è mia moglie.
Che bella cosa! Quindi tu e tua moglie siete anche colleghi? Raccontaci come vi siete conosciuti e come ora concili le due cose.
Con Elena c’è sempre stato un rapporto lavorativo e di stima reciproca.
Quando anche lei da Team Leader divenne membro dello staff Back office ci avvicinammo. Ero per lei un riferimento professionale ma conoscendoci anche fuori dall’ufficio diventammo dapprima amici e poi ci innamorammo. Il resto è storia.
Lavorare spalla a spalla ha i suoi lati positivi e negativi. Ma sono contento ed orgoglioso di come riusciamo a gestire la cosa perché entrambi sappiamo mantenere i ruoli separati. Sul lavoro è un rapporto professionale e le difficoltà, quando capitano, restano in ufficio. A casa è un rapporto affettivo ed anche se ogni tanto c’è uno screzio, come in tutte le coppie, la cosa resta e si risolve dentro le mura domestiche.
Quindi hai trovato la quadratura del cerchio qui in Accueil? Cosa hai imparato da questa tua esperienza così importante in ogni aspetto della tua vita?
Ho imparato che impegnandosi, con l’umiltà di ascoltare ed imparare da ogni occasione e da chiunque hai intorno, migliorando ogni volta e dando tutto te stesso, si può raggiungere ogni obiettivo. Sempre.
Professionalmente sono cresciuto e continuo a crescere, con mia moglie sono riuscito serenamente ad unire vita di coppia e professionale. L’impegno costante ripaga. Nel lavoro, in amore, nella vita insomma.