Caterina Torrisi, project manager presso Accueil nella sede di Aci Sant’Antonio, ci rivela le sue passioni; dall’adrenalina della vendita, al fare recruiting, mettendo l’amore in ogni ruolo.
Quando sei entrata in azienda e che sensazioni provavi in quei giorni?
Sono arrivata qui nel marzo 2012. Ero spaventata e anche un po’ scettica perché, dopo gli studi universitari, a parte prestare servizio no-profit nei più svariati campi del sociale – dalle pro loco al catechismo – questa è stata la mia prima vera esperienza lavorativa.
Ancora oggi, quando coordino i colloqui, non manco mai di dire ai candidati che anche io, come loro, ho provato lo stesso timore approcciando questo lavoro, e di certo non credevo che sarei arrivata dove sono ora.
Qual è stato il percorso in azienda?
Ho iniziato come operatrice telefonica per Edison Energia, ma il mio percorso di crescita è iniziato quando mi è stato affidato un team nel progetto Vodafone. Era il 2013 e poco dopo, sempre nel ruolo di Team Leader, sono tornata nel gruppo Edison collaborando con Massimiliano Romeo. Successivamente mi è stato affidato anche il ruolo di formatrice. Un anno meraviglioso perché mi occupavo sia del recruiting del personale che della sua formazione, fino alla certificazione.
Quali figure ti hanno affiancata durante la tua crescita professionale?
Non appena diventata Team Leader il sostegno che ho avuto da Nicoletta Coppola e Carmelo Versace è stato fondamentale, nonostante il breve periodo di lavoro insieme. Ma è stato con Massimiliano Romeo che sono davvero cresciuta professionalmente. Come Project Manager mi ha sempre fatto sentire come fossi il suo braccio destro, lasciandomi attingere dal suo bagaglio di nozioni quando avevo bisogno d’essere supportata.
Cosa serve per fare strada in azienda?
Una grossa dose d’entusiasmo e, soprattutto, non cedere mai di fronte alle difficoltà.
Sul lavoro tutti siamo chiamati, prima o poi, a fronteggiare momenti difficili indipendentemente dai ruoli. Anche se si cade bisogna fare appello alle proprie forze per rialzarsi sempre e comunque. E, ovviamente, bisogna avere passione per questa professione, direi quasi amore per quello che si fa.
Questi sono ingredienti indispensabili per ottenere il successo.
Sei soddisfatta di quanto raggiunto finora? E quale tra le attività che svolgi ti entusiasma maggiormente?
Credo di aver ottenuto davvero molto da quel 2012.
Sono Project Manager del progetto Metro Cash & Carry, curandone le attività di inbound, outbound e back office; mi occupo del recruiting per le sedi di Aci Sant’Antonio e Siracusa e ho dato il mio contributo alla crescita di quelle di Catania e Ragusa.
A volte mi manca l’adrenalina della vendita che provavo quando ero operatrice ma compenso questa nostalgia gestendo tuttora chiamate con clienti difficili.
Se dovessi dirti, però, quale tra queste attività è quella che mi dà maggiori gratificazioni direi senza dubbio il recruiting. Gestire un progetto è forse qualcosa che tutti i miei colleghi sono in grado di fare nel migliore dei modi. È una questione di tecnica.
Ma, selezionare il personale, far capire ai candidati che tentano per la prima volta l’ingresso in azienda che questa è una professione che può dare grandissime soddisfazioni, trasmettere il mio amore per questo mestiere, è una sensazione che per me non ha eguali.
Molti di loro sono rassegnati, delusi da precedenti esperienze. Il mio compito è diffondere fiducia: in me, nell’azienda e, soprattutto, nelle loro capacità. Accueil è una realtà che dà valore alla meritocrazia, così vedere quelle stesse persone fare strada e affermarsi è davvero impagabile.
Che ricordo hai della tua ultima promozione?
Piuttosto buffo. Quando mi è stato detto che avrei seguito il progetto Metro Cash & Carry credevo sarei stata semplicemente la team leader del gruppo che, inizialmente, era composto da 5 persone.
Dunque mi dividevo tra la gestione degli operatori e i contatti che prendevo direttamente io con i clienti. Fui affiancata da Carmen Vigile, essenziale supporto, e credevo fosse la project manager del progetto.
La cosa strana era che continuavo a ricevere messaggi di congratulazioni al telefono, non capendone il motivo. Solo dopo ho scoperto della promozione.
Ero diventata Project manager a mia insaputa!