Giuseppe Rando ci racconta della sua vita e di come abbia deciso di affacciarsi a questa attività lavorativa che poteva sembrare tanto distante da lui. Gli elementi più importanti del suo mondo sono: la famiglia, gli amici e il lavoro.
Ciao Giuseppe, parlaci di te…
Sono Giuseppe e sono nato in una piccola città della Lituania, Kaunas, un posto in cui esistono parecchi dislivelli sia a livello economico che culturale. Io non ho avuto la fortuna di nascere dalla parte più ricca.
A Novembre ho compiuto 21 anni e il 5 di Agosto sono trascorsi 13 anni dal mio ingresso in Italia. I miei primi 7 anni di vita sono stati veramente duri e sono stati anni in cui ho capito davvero cosa sia la sofferenza, sono cresciuto in fretta e potevo contare solo sul sostegno del mio fratello maggiore.
Nel 2005 ho incontrato i miei genitori adottivi fino a quando è giunto il momento dell’arrivo in Italia. I miei genitori assieme a mio fratello sono le persone più care al mondo, il dono più bello.
All’inizio non è stato tanto facile, avevo delle regole differenti: ho avuto diverse difficoltà nell’approcciarmi con le persone, ero quasi sempre solo, aprivo la porta e mi ritrovavo in aperta campagna, un paesaggio molto lontano rispetto a quello che mi ritrovo davanti adesso quando esco da casa. Ora vivo a Torre Faro, una frazione di Messina.
Mi sono dovuto calibrare con il trascorrere del tempo, ho impiegato circa 8 anni per capire come rapportarmi con gli altri: quando non parlavo era un problema, quando ho iniziato a parlare troppo ho iniziato a prendere le note a scuola. Sono passato da dover essere seguito da un logopedista a fare questo mestiere!
Come sei arrivato in Accueil?
Lavoro qui in azienda da Aprile 2019. Girando su Internet ho trovato l’inserzione, mi sono candidato e ho sostenuto il colloquio. Avevo inviato la mia candidatura anche ad altre 4-5 aziende, cercavo lavori un po’ più “tecnici”, però alla fine mi sono buttato e mi sono messo in gioco.
Ho scoperto una nuova passione che non mi aspettavo di coltivare: il campo delle assicurazioni online, la vendita, saper gestire le obiezioni del cliente e saperlo rassicurare quando necessario.
Mi piacerebbe continuare con questo lavoro e avere la possibilità di crescere professionalmente occupandomi sempre più di altre attività in azienda e con questo progetto, soprattutto.
Ogni giorno la giornata lavorativa è diversa perché non esiste una chiamata che sia uguale ad un’altra. Grazie alle mie conoscenze spesso riesco anche a dare delle istruzioni tecniche al cliente.
Di quali conoscenze tecniche parli?
Ho scelto di studiare in un Istituto Tecnico di informatica, in cui mi sono diplomato con un voto discreto, perché ho una passione incredibile per la Tecnologia e l’Informatica. Mi sono iscritto all’Università a Settembre ma dopo 3 mesi ho capito che non era un sentiero che mi piaceva intraprendere e ho preferito concentrarmi su altro.
Cosa fai oltre lavorare?
Faccio sport, riparo ed assemblo computer, mi dedico agli amici che ritengo importanti tanto quanto la famiglia. Credo sia importante tessere dei rapporti sia all’interno del lavoro che fuori, nella propria sfera privata.
Gioco a calcio e faccio molto footing che mi aiuta a riflettere: dai pensieri più banali alle cose più serie, sono una persona molto riflessiva.
Se dovessi dare un consiglio ad una persona che ha vissuto le tue stesse difficoltà, che si trova in un ambiente nuovo e tutte le circostanze sono negative, cosa diresti?
Io consiglierei di ascoltare i suggerimenti delle persone che si hanno accanto, dagli amici ai genitori. Non tenersi mai tutto dentro pensando che prima o poi i momenti brutti passino da soli. E pensare che ogni difficoltà aiuta a crescere.
In ambito lavorativo è esattamente la stessa cosa: noi abbiamo una team leader, Debora, che più che un “capo” è colei che tiene saldo il team e lo solleva se le cose vanno male. Le giornate negative capitano a chiunque ma non ci si deve abbattere!
Cosa ti aspetti per il futuro? Quali sono i tuoi progetti?
Crescere in azienda, seppure tendo a vivere giorno per giorno senza fare progetti a lungo termine e apprezzando quello che ho quotidianamente.
Sogno di avere una famiglia e di tornare al mio paese per far vedere ai miei figli dove sono cresciuto e far conoscere loro le varie realtà del mondo. Il mio passato non lo posso disprezzare perché fa parte di me ed è anche grazie a quello che ho vissuto che sono così oggi. Io non rinnego le mie radici.
Sogno di far capire loro cos’è la vita.
Cos’è la vita?
La vita è sicuramente un dono ma io la vedo come una montagna: si può scendere, si può salire, si possono incontrare ostacoli e laddove inizia una salita subito dopo c’è sempre una discesa, sempre. E comunque una volta che completi una salita c’è sempre un panorama bellissimo.