Emiliano Falzone, operatore presso Accueil nella sede di Catania ci racconta di come la sua vita dedicata all’arte abbia trovato la sicurezza economica di cui la sua vocazione e la sua famiglia avevano bisogno.
Raccontami un po’ di te, delle tue esperienze di vita e lavorative che ti han portato fin qui.
È stato un percorso lungo ed in continuo movimento. Sono nato a Catania, terzo di 6 figli, con un grande amore per l’arte (sono diplomato al liceo artistico). Ho purtroppo perso una sorella ed avuto un crollo che mi ha portato a lasciare tutto e partire. Sono stato per 5 anni girovagando tra Milano, Roma ed all’estero facendo le più disparate esperienze formative e ricevendo riconoscimenti, anche prestigiosi, sempre in ambito artistico. Ho avuto le mie belle soddisfazioni ma, a quel punto, ho sentito la necessità di rientrare e di “mettere la testa a posto”.
Mi sono sposato, ho avuto due figli ed ho cominciato a lavorare in un settore più convenzionale.
In che settore?
Ho fatto tirocini e varie esperienze stagionali come assistente di scena per diverse compagnie teatrali ma il mio lavoro, per ben 26 anni, è stato quello di magazziniere nel settore farmaceutico.
Ho cambiato solo perché, per esigenza personale interiore, sentivo che era giunto il momento di farlo. Ho vissuto una separazione ed i miei figli erano cresciuti ed avviati nelle rispettive carriere per cui potevo permettermi di esplorare un territorio nuovo e dare di nuovo a me stesso una chance in ambito artistico.
Almeno così credevo ma mia figlia, promessa della danza e vincitrice di una prestigiosa borsa di studio a Modena, aveva ancora bisogno del mio sostegno e, come incisore, restauratore e quant’altro, non avevo quella sicurezza di cui, soprattutto per lei, avevo urgenza.
Ed è lì che è arrivata Accueil? Come ti sei trovato in questo settore per te nuovo?
Esatto. Visto l’annuncio su internet ho deciso di provare. L’impatto è stato assolutamente positivo grazie alla formatrice Caterina Torrisi ed ai miei responsabili Graziella Campione prima e Giuseppe Montalto poi. Ma la vendita, in tanti anni di lavori più disparati, non è mai stata materia mia. Grazie al loro sostegno sono riuscito a certificarmi ma, sulle prime battute, ero spiazzato ed in difficoltà.
Come sei riuscito a venirne a capo? E ad oggi come te la cavi come venditore?
I responsabili come i colleghi mi sono stati di grandissimo aiuto e presto, insieme, siamo riusciti a trovare in una mia caratteristica innata, l’eloquenza, l’espansività, “la parlantina” per così dire, il mio punto forte alla vendita.
Da lì in avanti il mio progetto, Eni Gas e Luce, non ha avuto più segreti per me ed ho raggiunto con regolarità tutti gli obiettivi individuali e di squadra.
Hai raggiunto la sicurezza economica che cercavi? E dell’arte tua e di tua figlia che ne è stato?
Assolutamente sì. Sicurezza economica e flessibilità nella gestione dell’orario di lavoro che mi ha lasciato tutta la libertà di cui necessitavo per conciliare con la mia attività artistica. Ma cosa ben più importante ho dato il sostegno di cui mia figlia Chiara ha bisogno. Al di là dell’affetto di un padre, comprendo profondamente tutte le difficoltà che una vita consacrata all’arte comporta, ed essere per lei, grazie ad Accueil, un porto sicuro è la più grande gioia che potessi desiderare.
Oggi fa parte di importanti corpi di ballo a Modena e Parma. Il fuoco dell’arte brucia vigoroso in entrambi noi.