Silvana Bibaj ci racconta come è arrivata in azienda dopo la sua esperienza in Italia e dei legami che ha portato avanti proprio grazie all’ingresso in Accueil. Lavorare affinché tutti raggiungano il proprio obiettivo è il suo intento.
Come sei arrivata a lavorare in Accueil e di cosa ti occupi?
Io ho iniziato come tutti qui in Accueil come operatrice nel 2013, quando la sede è stata aperta qui a Tirana.
Faccio parte dei primi gruppi di persone entrate in azienda in Albania. Tornavo da un’esperienza in Italia durata 9 anni. Lì ho frequentato psicologia e, rientrando a casa, non c’erano tante possibilità di sfruttare la mia laurea. Poi un giorno, collegandomi alla pagina Facebook dell’azienda ho mandato il curriculum e fatto il colloquio. E così è iniziato tutto.
Ho fatto formazione Vodafone, progetto che ho lavorato per circa 5-6 mesi. Dopo mi sono occupata di un altro progetto e, anche in quel caso, è andata bene perché ho raggiunto il bonus personale quasi tutti i mesi.
Infine, mi hanno proposto di diventare team leader. Ho iniziato con tanta paura perché vedevo il duro lavoro dei miei responsabili di quel tempo e credevo fosse difficile.
Com’è l’esperienza di crescita in un’azienda non albanese?
In Albania ci sono tante aziende italiane. Io ero tornata da poco dall’Italia e mi sentivo più vicina ad un’esperienza come quella qui in Accueil: avevo imparato bene la lingua ed ero a conoscenza delle abitudini e delle usanze italiane.
Per chi come me ha vissuto in Italia ripone più fiducia in un’azienda italiana che ha sede in Albania proprio perché ci sono maggiori regole riguardanti i contratti e la gestione del lavoro.
Se io dovessi scegliere tra un’azienda albanese ed un’azienda italiana qui a Tirana, purtroppo, sceglierei quest’ultima proprio per le maggiori sicurezze che è in grado di offrire ai propri dipendenti.
Ma non è sempre così. Ci sono state altre aziende italiane che hanno avuto sedi qui a Tirana e sfortunatamente non si sono rivelate affidabili. Ma non è stato il caso di Accueil, quindi per me è stata una vera e propria fortuna.
Mi parli dei tuoi 9 anni in Italia? Cosa ti è piaciuto di più?
L’Italia ha tanti posti belli! Io ho vissuto a Bologna e nella provincia.
Dell’Italia posso dire assolutamente che mi sia piaciuto il cibo! E poi la moda e fare shopping… e ci torno volentieri per scoprire sempre posti nuovi.
In ogni caso, ho molti amici e parenti che vivono in Italia con cui mantengo i rapporti e che sento spesso. Ci sono molti colleghi che non ho mai visto e conosciuto di persona con cui ho stabilito dei bei rapporti e che mi piacerebbe conoscere. Accueil è stata utile anche in questo. Sembra che ci conosciamo da tempo.
A proposito di rapporti.. parlami del rapporto che hai con i tuoi consulenti.
Per fare il team leader credo si debba essere un po’ psicologi ed, in effetti, io ho studiato per questo e sto mettendo in pratica le mie conoscenze. Ogni consulente necessita di attenzioni particolari dato che sono tutti diversi l’uno dall’altro. Fanno parte di un gruppo ed è necessario trovare una chiave che vada bene per ogni persona con cui ti approcci.
Il rapporto non è solo lavorativo ma è anche amichevole. Ovviamente ci sono alti e bassi, ma il mio compito principale è di aiutare i consulenti ad arrivare all’obiettivo personale e pensare anche a quello di team.
Poi ci sono persone con cui leghi di più e, dato che tutti i team lavorano insieme e non ci sono divisioni, ci si lega anche a consulenti che fanno parte di altri team o progetti. Ed è bello proprio perché c’è uno scambio continuo di consigli ed esperienze.
Pensando agli scambi che avvengono tra Italia e Albania, mi vengono in mente i legami che si creano: è difficile stabilire un rapporto con chi sai già di dover salutare?
Noi non abbiamo mai pensato al fatto che se ne dovranno andare. Poi entrano a far parte della nostra routine: caffè prima di iniziare o a fine turno e ti confronti su come sia andata la giornata. Non ci soffermiamo mai a riflettere su quando devono ritornare perché ci dispiace tanto. Non è mai stata una festa il momento di rientro in Italia di una persona che ha lavorato qua: anche perché alla fine ci affezioniamo.
Chi è la persona che ricordi con più piacere?
Tutti chiaramente. In particolare ricordo il momento in cui ci siamo dispiaciuti di più: quando è andato via Fabio. Io personalmente sono diventata Team Leader con lui e il progetto era andato benissimo per tutto il periodo in cui l’abbiamo lavorato.
Cosa consiglieresti a chi volesse approcciarsi a questo mondo?
Sicuramente consiglierei di avere fiducia nelle proprie capacità e di non arrendersi alle prime difficoltà che si possono incontrare. Con costanza e impegno si raggiungono obiettivi e traguardi ricchi di soddisfazione.