Irene Giuffrè, operatrice presso Accueil nella sede di Reggio Calabria, ci racconta di come in cerca della sua indipendenza economica senza particolari pretese si sia trovata inaspettatamente in una realtà formativa e professionale estremamente appagante.
Dimmi di te, del tuo percorso di studi e delle tue esperienze lavorative.
Sono nata a Reggio Calabria. Mi sono diplomata all’Istituto Tecnico Commerciale nel 2014 e da subito, con la voglia di avere una mia indipendenza economica mi sono messa alla ricerca di un lavoro.
Consapevole di non avere una formazione specifica non avevo particolari esigenze salvo quella di tirarmi su le maniche. Ho inviato il mio curriculum un po’ ovunque piena di ottimismo e voglia di fare ma mi sono scontrata con lo scoglio della mancanza di esperienza. Per un posto da commessa, barista e quant’altro sembrava che la voglia di mettersi in gioco, di imparare ed impegnarsi non fosse sufficiente per avere una chance. Nessuno richiamava.
Ti sei demoralizzata per questo? E come sei poi arrivata qui in Accueil?
Sono stata messa alla prova ma non mi sono abbattuta. Anche perché fortunatamente non sono dovuta stare a lungo con le mani in mano. Già dopo l’estate post diploma ho inviato il CV sul sito di Accueil su consiglio di un ex-compagno di scuola e sono stata subito chiamata.
Non conoscevo l’azienda ma mi approcciavo al mondo dei call center con qualche perplessità. Sono una persona molto riservata ed introversa e temevo che questo si sarebbe rivelato un limite. Non mi vedevo nel cliché dell’operatore disturbatore.
E così è stato? Hai trovato particolari difficoltà ed hai trovato conferma sui luoghi comuni sui call center anche qui?
Di certo sono dovuta crescere come persona. L’interazione col cliente ed il gioco di squadra coi colleghi, tutti così diversi tra loro per età ed estrazione sociale, è di certo stata una difficoltà ma anche una sfida ed un motivo di crescita personale.
Il primo progetto su cui sono stata impegnata, Vodafone, ed il mio primo Team Leader, Angelo Masullo, sono stati fantastici maestri in questo senso. Inoltre, dovendo contattare chi era già cliente, non ho affatto trovato tutta la diffidenza che temevo. I luoghi comuni erano appunto solo tali e qui ho trovato un ambiente di lavoro sereno e stimolante.
Ma nell’estate del 2016 mi si apriva una nuova opportunità: la Project Manager Nicoletta mi voleva con se sul nuovo progetto Younited Credit. Era una nuova banca online, una fintech nel panorama italiano, un nuovo cliente per Accueil ed un argomento di cui conoscevo poco e nulla. Un notevole salto nel buio per me che mi spiazzò non poco.
Ti sei buttata? Come ti sei trovata?
Sì, pur col dispiacere di lasciare il mio team e con il timore per l’azzardo mi sono sentita voluta e valorizzata.
Conoscevo già Nicoletta, avendo lavorato con lei su Vodafone, come una persona umanamente e professionalmente straordinaria. Mi sono affidata a lei, alla dettagliatissima formazione che mi è stata fatta e mi sono ritrovata ad essere preparata e competente in un settore di cui ero una tavola bianca.
Di cosa vi occupate come Younited Credit un po’ più nello specifico?
Younited Credit è una società finanziaria. Il nostro compito è fondamentalmente accompagnare chi fa richiesta di prestiti online nell’iter burocratico per ottenerli. In comunicazione diretta col committente, cosa che mi responsabilizza e mi appaga molto, seguiamo le pratiche e contattiamo i clienti per farci fornire la documentazione necessaria ed assicurarci che superino correttamente tutti gli step che porteranno all’erogazione del prestito. Ultimamente mi occupo anche dell’assistenza clienti con chiamate in entrata.
Un bel percorso in pochi mesi per una neodiplomata che, per mancanza di esperienza e formazione, non trovava un impiego. Te lo saresti mai aspettata?
No, per nulla. Sono stata piacevolmente sorpresa.
Lascia che ti dica anche che, al di là della notevole soddisfazione di svolgere bene un compito da operatore specializzato, c’è anche l’aspetto umano che non è da sottovalutare. Dare supporto ad una persona anziana, poco avvezza alle tecnologie, che passa dall’inviarti una foto del compleanno del nipotino quando gli si era chiesto di allegare una foto alla documentazione (sorrido ancora dalla tenerezza a pensarci), all’ottenere il prestito di cui aveva necessità e sentirsi ringraziare in modo commosso per questo è qualcosa che tocca anche il cuore e quando un lavoro è fatto col cuore c’è davvero poco da chiedere di più.