Sabrina Di Bella, operatrice presso Accueil nella sede di Aci Sant’Antonio ci racconta di come, dopo una scelta sbagliata nel suo percorso di studi, abbia inaspettatamente trovato la sua dimensione nel lavoro, nel telemarketing.
Ciao Sabrina. Dimmi un po’ di te, dei tuoi studi, esperienze lavorative precedenti, di ciò che ti ha portata qui.
Sono nata a Catania, mi sono diplomata, con il massimo dei voti, all’Istituto Tecnico per il Turismo per cui parlo quattro lingue: inglese, spagnolo, francese e tedesco.
Nel proseguire i miei studi ho scelto l’università che sulla carta mi avrebbe dato più sbocchi lavorativi, economia aziendale. Mi accorsi in fretta di aver commesso un errore, nonostante io sia una che accetta le sfide, che si impegna e che non si abbatte, venivo da una formazione troppo diversa e dopo un anno seguendo le lezioni mi sentivo smarrita. Non era proprio fatta per me.
Hai pensato di cambiare facoltà?
Sì, ho pensato di passare a Lingue, quella che sarebbe stata la scelta più logica fin dall’inizio, ma ero anche in cerca di indipendenza. Nonostante la mia famiglia mi abbia sempre sostenuta e non mi abbia mai fatto mancare niente, desideravo non gravare più su di loro ed ho deciso di darmi una chance in questo call center di cui avevo visto l’annuncio online, complice il fatto di averlo vicino casa.
Una scelta logistica dunque? Com’è stato il tuo approccio con questa realtà?
Sì, avere una realtà lavorativa sul territorio è stata la prima cosa ad invogliarmi. Quanto al resto ero titubante. Non sapendo se e come proseguire con i miei studi e con tutti i luoghi comuni che ci sono sui call center… è stato un momento di grande incertezza.
Come ne sei venuta a capo?
Con curiosità e la mia solita carica e voglia di fare, a Maggio del 2014, ho fatto il mio esordio in Accueil e nel mondo del lavoro in generale.
Fin dalla prima formazione, apprezzando come l’azienda era organizzata, mi sono sentita ottimista e, anche se all’inizio ero un po’ introversa, ho trovato in Giuseppe Di Blasi, il mio primo Team Leader, in Paola Di Stefano, la mia attuale TL, ed in Massimiliano Romeo, il Project Manager del progetto su cui sono impegnata ossia Eni Gas e Luce, dei fantastici insegnanti e punti di riferimento. Hanno saputo essere il mio ponte verso la gente, incanalare le mie qualità di dialettica in questa professione e far si che fossi fin dall’inizio pronta e produttiva.
Le tue incertezze sono quindi poi diventate certezze?
Assolutamente sì. Con le cuffie sono stata fin da subito un leone. Mi sono sentita parte di una realtà solida, che valorizza costantemente impegno e merito e che trova continuamente modi per stimolarli e premiarli con incentivi ed obiettivi individuali e di squadra. Ho sentito di potermi serenamente dedicare a questa carriera e di poter lasciare le incertezze della scelta infelice dei miei studi alle spalle.
Sei anche riuscita a trovare quell’indipendenza che cercavi?
Sì, sono in Accueil già da sei anni, ho esordito nel mondo del lavoro e…buona la prima! Vivo per conto mio già da un po’ e, anche nei rari mesi di fisiologico calo di rendimento, cosa normale nella vendita, posso permettermi di restare serena e fiduciosa.
Rimpiangi l’aver abbandonato gli studi o sei contenta della tua situazione attuale?
Nessun rimpianto. Certo, mi piacerebbe sfruttare la mia conoscenza delle lingue, ma qui sto imparando tanto e facendo tante esperienze sia da un punto di vista professionale che umano. Sono di indole altruista e sono la prima a lasciare le mie cuffie per aiutare un collega in difficoltà e a dare il benvenuto a quelli nuovi con un consiglio o una battuta per integrarli e tutto questo viene notato. Mi sento valorizzata ed apprezzata. Anche dai clienti, che spesso passano dall’essere diffidenti a farmi i complimenti per come svolgo il mio lavoro, e questa è la cosa più soddisfacente.