Domenico Giordano ci racconta delle difficoltà incontrate durante il percorso della sua vita e di come le abbia superate grazie all’esperienza in azienda e ad un’indiscutibile forza d’animo e di spirito.
Ciao Domenico, tanto per cominciare: sei contento di fare questa intervista? Dicci di cosa ti occupi e da quanto tempo sei in azienda.
Ringrazio l’azienda per avermi dato la possibilità di parlare della mia esperienza e raccontare il mio percorso di crescita e formazione.
Ho 25 anni e sono in azienda da quando ne avevo 20, adesso lavoro per il progetto Infojobs e sono l’attuale Team Leader.
Cosa facevi prima di entrare in Accueil?
Prima di entrare in Accueil ho vissuto un momento particolare con la mia famiglia: a seguito della separazione dei miei genitori sono andato a vivere e lavorare con mio padre.
A 20 anni avevo già la vendita nel sangue: mi occupavo di vendita face to face o, meglio ancora, vendita diretta, che ho inteso sempre come una passione e non come un lavoro. Lo facevo nelle aziende di mio padre e si può dire che ero arrivato a gestire buona parte del suo business.
A quell’età avrei voluto trovarmi qualche soldo in più nel portafoglio così quando comunicai di voler entrare in Accueil non apprezzò la scelta e decise di allontanarmi dalla sua vita.
Quindi ti sei presentato in Accueil…
Due miei carissimi amici mi avevano parlato di questa realtà e mi sono candidato. Ero in una situazione emotiva ed economica piuttosto delicata: i rapporti con la mia famiglia non esistevano più e non avevo un tetto sopra la testa, dal tutto al niente.
Mi sono rimboccato le maniche e l’Accueil ha costituito la svolta per me. Quando parlo dell’Azienda come una seconda famiglia non è una metafora, è ciò che penso davvero.
Qual è stato il tuo percorso?
Ho iniziato nel progetto Vodafone CVM e avevo come Team Leader Angelo Masullo con cui, in prima battuta, non ho instaurato un bellissimo rapporto. Probabilmente ero io a non sentirmi in linea con quello che stavo facendo perché ancora mi risuonavano in testa le parole di mio padre che mi appellava “fallito”, tanto è vero che il primo mese avrei voluto dimettermi tanto ero convinto che questo lavoro non facesse per me.
Il 31/12/2015 (è una data che non dimenticherò mai) dopo l’orario lavorativo, Angelo mi prese da parte e mi disse che gli ricordavo lui da operatore: con un potenziale enorme. In quel momento mi diede la spinta di cui avevo bisogno perché iniziai ad avere più fiducia in me stesso.
Da lì in poi cambiò tutto: ho sempre chiuso il mese con dei numeri alti e sono sempre arrivato a raggiungere gli incentivi personali. Ho cercato di fare sempre di più per eguagliarmi e superarmi.
Dopo poco tempo mi chiamò Nicoletta Coppola a cui devo la mia forma mentis e alla quale riconosco due caratteristiche che mi hanno colpito: l’intelligenza e la capacità di saper dire sempre la cosa giusta al momento giusto. Se Angelo Masullo mi ha insegnato cosa fosse la vendita, Nicoletta ha completato il mosaico facendo in modo che io riuscissi a costruirmele le vendite.
Anche lei mi ha aiutato a crescere: mi ha istruito come una sorella maggiore fa con un fratello (i suoi rimproveri non li scorderò mai). Angelo mi ha aiutato come operatore e Nicoletta mi ha “addestrato” per farmi diventare Team Leader.
Quando sei diventato Team Leader?
A Novembre 2018, dopo una fase in cui sono stato coach e mi dividevo tra gli operatori e i miei appuntamenti. Ero passato da circa un anno e mezzo su Infojobs e ho visto nascere e crescere questa start up.
Ti aspettavi di diventare TL?
Di sicuro ero stato notato per il mio spirito altruistico e per la mia abilità da venditore. Inizialmente ero impaurito perché credevo di non essere pronto. Nicoletta mi ha dato la carica giusta e non mi ha fatto mancare mai il suo supporto in questi due anni.
Se dovessi raccontare la tua esperienza e passare il messaggio che prima ti è stato passato da Angelo e poi da Nicoletta cosa diresti?
Ho sognato tante volte di avere la possibilità di rendere pubblica la mia storia aziendale e soprattutto di condividere la gioia di quello che ho provato e provo tuttora in questa azienda.
Oltre alla mia crescita professionale, l’esperienza in azienda ha forgiato il mio carattere ed esaltato le mie qualità e, soprattutto, mi ha fatto riavvicinare a mia madre e mio fratello. Se sono riuscito a fare questo passo in avanti è merito dell’Accueil e da chi è composta: da operatori, team leader e Alessandro.
Non c’è niente di più semplice in quello che voglio raccontare: un ragazzo che dal nulla è riuscito ad avere tutto.
E a chi si ritrova con qualcuno contro che non condivide la scelta di lavorare per un Call Center come è stato per te, cosa diresti?
È necessario mettersi sempre in gioco senza mai arrendersi non permettendo che siano altri a decidere del proprio futuro, nulla è scritto! Ho dato tanto e ho ricevuto tanto. Io consiglio ai diplomati di fare almeno un tentativo per dare un inizio alla loro carriera lavorativa, ai laureati per fare in modo di poter mettere a frutto i loro studi in un posto in cui hai la certezza di ricevere ogni 15 del mese uno stipendio.
Con qualsiasi ruolo ne entri a far parte: operatore, ingegnere piuttosto che sviluppatore, sai già che andrai a lavorare in un team con lo scopo di raggiungere gli obiettivi e superarli anche, fare sempre di più. Il lavoro diventa una passione in cui si creano dei rapporti. Sono trascorsi 5 anni e mi sembra ieri di essere entrato.
Qual è il tuo segreto?
Io ho due segreti in realtà: l’ambizione e l’ostinazione (in senso positivo), se mi viene detto che non raggiungerò un obiettivo allora mi impegno ancora di più per raggiungerlo e dimostrare il contrario. Ho capito che non bisogna mai arrendersi, “Never Give Up” è il mio motto.
Come trasmetti tutto questo al tuo team?
Quando mi accorgo che i miei ragazzi sono un po’ in difficoltà mi metto in gioco con loro, spesso mettendomi le cuffie e facendo io stesso una chiamata e mostrando come si stabilisce un contatto con il cliente. Sono convinto che il miglior insegnamento sia l’esempio e mi calo totalmente nei loro panni. Faccio capire loro che la vendita non è fare tutto in maniera macchinosa, piuttosto, il nostro lavoro da consulenti è quello di spiegare il lato conveniente ai clienti dei prodotti che offriamo.
Il tuo futuro?
La posizione che ricopro non è sicuramente un punto d’arrivo, voglio continuare a crescere con l’Azienda e voglio fare in modo che il progetto si espanda per farlo diventare sempre più prosperoso. Il mio futuro sarà sempre più roseo e io mi auguro di proseguire con la stessa costanza e caparbietà per riuscire a diventare Project Manager. So già che otterrò questo risultato però devo ancora farmi le ossa, sono certo che l’azienda al momento opportuno saprà valutarmi: lo ha fatto in passato, lo ha fatto di recente e lo farà in futuro. Mai arrendersi.