Antonino Caridi, ingegnere di rete nello staff information tecnology presso Accueil nella sede di Reggio Calabria, ci racconta di come la sua esperienza nel call center sia stata risolutiva nel suo percorso di studi e nella sua realizzazione professionale.
Qual è stato il tuo percorso di studi, lavorativo e di vita fin qui?
Sono nato e cresciuto a Reggio Calabria, ho studiato ingegneria delle telecomunicazioni e, dopo aver superato con successo lo scoglio della laurea triennale, nel 2008 mi apprestavo ad affrontare la sfida della specialistica con l’impegno però di non gravare più economicamente sulla mia famiglia.
Quanto ad offerte di lavoro il panorama in città, come in tutto il sud Italia, non era dei migliori purtroppo. Presi in considerazione un paio di offerte su Roma e Milano ma mi si prospettava la difficoltà di accostare allo studio non solo il lavoro per poterlo finanziare ma anche il trasferimento con tutte le ulteriori spese, in termini di soldi ed energie, che avrebbe portato con se. Il tutto era scoraggiante.
A quel punto sei arrivato in Accueil?
Sì. Appena cominciata la specialistica un mio caro amico (che oggi lavora in Microsoft a Dublino), parte del mio gruppo di studio, lavorava in azienda e mi invitò, entusiasta, a provare. Così feci ed il resto è storia.
Fin da subito ho trovato un altro volto amico ed un punto di riferimento in Carmelo Versace, project manager di uno dei primi committenti, con cui avevo trascorsi di attivismo politico all’università. Un impatto più che positivo quindi anche se come operatore telefonico ho avuto vita breve, appena un paio di mesi.
Hai avuto particolari difficoltà in quel ruolo?
Premesso che credo sia una delle figure professionali più sottovalutate dell’intero panorama nazionale. Qui ho trovato una formazione più che adeguata e dei responsabili a dir poco eccezionali. Ho comunque realizzato che per essere un buon venditore servono impegno e professionalità e la capacità di non scoraggiarsi di fronte alla diffidenza di alcuni clienti.
Quanto a me ho abbandonato le cuffie così in fretta non per una difficoltà ma per una opportunità che, tra l’altro, premiava il mio percorso di studi.
L’azienda era sana, solida ed in decisa espansione. Mi volevano nello staff information tecnology. Non potevo chiedere di meglio.
Quindi non solo hai potuto completare i tuoi studi grazie a questo lavoro ma hai anche messo a frutto quanto studiato?
Esattamente. Lo ricordo come se fosse ieri, Alessandro, il principale, mi chiamò nel suo ufficio e mi disse: “Vogliamo crescere. Te la senti di far parte dello staff tecnico?”. Lo fece con tanta convinzione e decisione che fu per me un’iniezione di fiducia e di entusiasmo non da poco, soprattutto visto quello che mi si prospettava se fossi dovuto andare fuori e lasciare Reggio.
Naturalmente ho accettato. Da lì è partito un percorso molto bello di espansione infrastrutturale qui in Accueil, che continua tutt’oggi, che ci ha portato, con grande soddisfazione, alla realtà consolidata che siamo adesso.
Di cosa ti occupi nello specifico?
Faccio parte della funzione IT (Information Technology), in una prima fase l’attività principale è stata quella di helpdesk di primo e secondo livello, manutenzione e riparazione clienti, adesso mi occupo di networking e gestione dell’infrastruttura di rete. Ho sviluppato elevate competenze nella gestione dei sistemi server-client con Active Directory e Group policy, nella gestione dei centralini con distribuzioni Asterisk e dei sistemi Voip, CRM sia aziendali che di fornitori.
Durante il percorso in Accueil, mi sono anche occupato di Business Intelligence a supporto della produzione. Nell’ultimo periodo oltre questo, ho dato supporto tecnico in ambito privacy seguendo i privacy impact assessment con i committenti e implementando soluzioni tecniche per essere allineati al nuovo regolamento europeo (GDPR).
Mettere in pratica quello che hai studiato è stato come ti aspettavi sarebbe stato o è stata una sorpresa?
Una piacevolissima sorpresa. Innanzitutto ho capito quanto delicato e strategico sia il nostro ruolo. Quando in un’azienda ci sono difficoltà spesso il comparto tecnico è quello che viene usato come capro espiatorio ma qui la grande fiducia concessaci dalla proprietà, la fondamentale guida professionale ed umana del mio responsabile Antonino Modafferi, mi riservano giornalmente non solo una nuova sfida e grandi responsabilità ma anche la serenità per poterle affrontare al meglio. Imparo sempre cose nuove e mi sento gratificato nel mio impegno.
Inoltre si potrebbe pensare al mio ruolo come ad un freddo a tu per tu con un computer, invece ho continuamente a che fare con tutte le figure professionali a tutti i livelli. Tutte persone squisite che ti permettono di interfacciarti con loro al meglio e risolvere i problemi. La socialità è un carattere spiccato di questa azienda. Ogni reparto tende a confrontarsi ed aiutare gli altri il che è molto bello.
Hai un sogno nel cassetto professionalmente parlando? E se sì cosa porteresti con te da questa esperienza?
In assoluta onestà negli anni ho acquisito un bel bagaglio di conoscenze e competenze, che per me è la cosa più importante. Sia io che il mio settore che l’azienda cresciamo di pari passo ed abbiamo le nostre soddisfazioni. Inoltre ho la mia famiglia vicina per cui non mi vedo altrove. Sono realizzato senza dover lasciare la mia città. Che potrei desiderare di più?